mardi 28 avril 2015

The Duke of Burgundy

On ne parle pas de ce papillon mais de ce film.

Histoire un peu bizarre (probablement, d'autant plus si on n'est pas très proches des sensibilités qui y sont dépeintes), qui a cependant le mérite d'offrir une vision touchante de l'univers BDSM et de faire réfléchir à l'amour en général.

Le jeu des actrices est juste superbe, avec une inquiétante Chiara D'Anna et une belle et émouvante Sidse Babett Knudsen. De plus, magnifiques couleurs et photographie exceptionnelle.

Bref, ça vaut la peine de le voir!


mercredi 22 avril 2015

Status non gratus su Facebook

(Messaggio originale pubblicato su Facebook)
Ogni tanto qualche amico di Facebook (che si riconoscerà) commenta gli status di un giornalaccio intitolato "La Croce" e di un politicante di nome Adinolfi, e così le attualità provenienti da questi account appaiono sul mio schermo. Ho provato diverse volte a nasconderle, dicendo a Facebook che "non mi interessa vedere gli status di "La Croce" o "M. Adinolfi", ma non c'è niente da fare, ogni tanto riappaiono.
Se fossero dei testi banali, che so, sulla maniera migliore di piantare i tulipani o sul modo più adeguato per fare il bagno ai chihuahua, lascerei perdere. Ciò che mi spinge a scrivere qualcosa al loro proposito è che si tratta di testi falsi, ipocriti, violenti, offensivi, irrispettosi, discriminatori e pure in malafede (quasi sempre, tutte le cose insieme) che secondo me non dovrebbero trovare un posto né su Facebook, né sulla carta stampata e nemmeno dietro le porte dei cessi delle stazioni.
Visto che, però, i loro autori (Adinolfi ed accoliti) e i loro seguaci (soprattutto sentinelle in salsa italica) li propinano come oro colato, le persone intelligenti come gli amici di cui ho parlato prima si indignano (a ragione), si sentono offesi (lì ancora, a ragione), si infuriano (comprensibilmente) e, zac, reagiscono, postando dei commenti che poi appaiono anche qua sul mio schermo...
Ora, qua sta, secondo me, l'errore.
Infatti, andando a cercare un po' di informazioni, non è difficile scoprire che la tiratura di "La Croce" è di 24.752 copie.... cioè meno della metà del "famosissimo" quotidiano "Dolomiten" e persino meno della Libertà (Piacenza) o de L'Adige. M. Adinolfi, poi, quando si candidò alle primarie del PD nel 2007, prese la bellezza di 5.906 voti, cioè quelli di sua mamma, sua sorella, sua zia, il vicino di pianerottolo e quattro altri gatti messi insieme.
Mi domando quindi: al posto di perdere tempo con gentaglia del genere, che non solo ha i paraocchi ma in più nei suoi articoli dimostra una malafede senza pari, non sarebbe meglio ignorarli e lasciarli cuocere a fuoco lento nel loro brodo malsano e nella loro cattiveria?
Mentre l'indifferenza - soprattutto mediatica - condanna all'anonimato e, in fine, alla morte simbolica, la polemica attorno ai loro scritti non fa che mandargli il messaggio che il loro pensiero vale qualcosa, ivi compreso che vale la pena di investire tempo ed energie in un dibattito che, vista la natura degli interlocutori, non può che rivelarsi sterile.